Nulla di più ordinario di un immigrato qualsiasi che, a prescidere da
carte e cartacce burocratiche, venga impacchettato e senza clamore
rispedito al proprio paese di origine. A maggior ragione se il soggetto
in questione risulta essere occupante di un alloggio popolare nel quartiere Giambellino
di Milano. Meno ordinaria appare, in questi tempi, una reazione in
grado di interrompere l’ordinario andamento delle cose. Il tutto si
conclude con veline imbarazzate dove si asserisce essere stato tutto un
grande equivoco.
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